Discover the best apartments on the Italian Riviera
Spesso parlando di San Benedetto del Tronto si pensa al lungomare della città ed ai suoi suggestivi paesaggi. Questo territorio denominato Riviera delle Palme presenta una moltitudine di Hotel con eccellenze nella cucina, nella comodità e nel divertimento. Anche altre tipologie di strutture ricettive di nuova identità, ovvero agriturismi, bed and breakfast, countryhouse, sono pronti ad offrire i servizi piu’ variegati, dall’equitazione, alla pesca al lago, al relax, alla cucina tradizionale familiare, e natulamente anche al sole ed alle passeggiate al mare. Tutto ciò è possibile in una cittadina che da 150 anni ha nella predisposizione dei suoi abitanti la spiccata caratteristica di accogliere, integrare e vivere in armonia con chi qui viene a rigenerarsi in una vacanza esclusiva.
La natura è stata particolamente benevola con San Benedetto del Tronto, ove poi l’impegno e la mano dell’uomo hanno saputo valorizzare i beni che questa terra ha donato, offrendo un paesaggio sicuramente perfetto per tutte le stagioni, soprattutto quelle soleggiate e calde perché con i suoi viali del lungomare, la città assume un aspetto prettamente esotico.
A San Benedetto del Tronto, vi sono più di 7.000 palme che sembrano abbracciare l’aria, le persone che vi passeggiano, gli uccelli che vi svolazzano. Queste grandi palme sono intervallate da oleandri sui viali profumati da incantevoli fragranze floreali e marine. Anche l’odore del cibo raggiunge i sensi. Questa città è una realtà unica in Europa.
La Riviera delle Palme vanta tredici varietà di palme, e tra le più importanti c’è il “Mastodonte arboreo” con una circonferenza di 4,74 metri alla base, la palma più grande del mondo. Percorrendo i 5 km del lungomare, uno dei più belli e suggestivi d’Italia, si comprende a pieno perché questo luogo viene scelto come località di villeggiatura. La città oggi conta circa 50.000 abitanti e subito dà la sensazione di una località aperta, dinamica e sicura di se.
Ha uno dei più importanti porti pescherecci d’Italia, è ricca di impianti sportivi quali tennis, pattinaggio, hockey, calcio ed altro ancora, un porto turistico con circolo nautico, palasport, bocciodromi, piscine, una pista per atletica leggera, una ricettività alberghiera diversificata e da tempo ben collaudata, un moderno palazzo dei congressi. Numerose sono le occasioni di svago sulla costa e tanti possibili itinerari nell’entroterra Piceno. Un viaggio in auto, una uscita in bici o una semplice, romantica passeggiata sul lungomare della ” Riviera delle Palme ” direttamente dal proprio hotel a San Benedetto del Tronto.
Dal mare sono pervenute testimonianze importanti del passato, esse vengono custodite nel Museo Ittico, Museo delle Anfore, Museo Palanteologico.
San Benedetto è luogo ideale per attività sportive per professionisti ed amatori di ogni età. Infatti offre una serie di impianti quali: lo stadio comunale, il tennis, il pattinaggio, il palasport, bocciodromi, piscine, un impianto per atletica leggera, un porto turistico con circolo nautico... di recente costruzione un moderno palacongressi. Nel centro della città si svolgono, il martedì e il venerdì, i mercati all’ aperto. Da non dimenticare gli appuntamenti con i mercatini dell’ antiquariato i quali hanno una risonanza nazionale. La sua vicinanza a verdeggianti colline con importanti borghi di origine medievale permette interessanti escursioni per gli appassionati d'arte e di storia nel raggio di pochi chilometri. San Benedetto è la patria del "Brodetto alla sambenedettese", la cui originalità consiste nell'uso dell'aceto, peperone e pomodoro verde; è anche una zona di vini DOC: il Falerio dei Colli Ascolani, il Rosso Piceno e Rosso Piceno Superiore.« ...dalle colline dorate si scorge la spiaggia di San Benedetto del Tronto cittadina di pescatori...stupende barche da pesca che solcano il mare Adriatico, barche con le vele dipinte con soggetti religiosi o con antichi emblemi, esse vanno cullate dalle onde di un mare sempre vivo sempre nuovo e sembra che il murmure delle acque costituisca una lene musica... »
San Benedetto del Tronto , (in dialetto sambenedettese= Sammenedètte) chiamata anche Riviera delle Palme, è una città di 47.546 abitanti della provincia di Ascoli Piceno, la seconda per popolazione dopo il capoluogo. La città presenta un nucleo antico (il "Paese alto" o "su dèntre" in sambenedettese) su un modesto rilievo a poca distanza dal mare ai piedi del quale si sviluppa l'abitato originario della parte più recente, la "Marina". Questa è attraversata dal corso del torrente Albula, con gli anni si è sviluppata e oggi confina con il fiume Tronto a sud, e con il quartiere Ischia di Grottammare a nord, con la quale costituisce un unico agglomerato urbano che giunge fin quasi al fiume Tesino.
Torre dei Gualtieri (o Torrione) Più propriamente denominato "Mastio della Roccia" e più popolarmente noto come "Torrione" (lu Turriò o lu Campanò) è forse l'elemento più rappresentativo della città, spiccando dall'altura del Paese Alto a dominare l'intero abitato. Eseguita nell'ultimo ventennio del XV secolo a seguito di una ristrutturazione della cinta muraria dopo uno dei tanti conflitti tra Ascoli e Fermo presumibilmente dalla famiglia Gualtieri, la quale, verso l'anno 1145 iniziò la riedificazione del castello (sopra le rovine dell'antica pieve caduta in rovina per mano dei pirati turchi che depredavano le coste o per le invasioni barbariche) terminata circa ben tre secoli dopo con la costruzione di questa insolita torre dalla foggia così singolare. Di altezza relativamente modesta (20 m), a pianta esagonale schiacciata, è interamente in laterizio, presenta un orologio sulla faccia rivolta verso mare e una merlatura superiore eseguita nel restauro del 1901 su progetto dell'architetto Giuseppe Sacconi. L'interno è suddiviso in quattro livelli forniti di copertura a volta (a botte cuspidata per i primi due livelli).
Torre Guelfa Si trova all'interno di una villa privata ma si può scorgere dalla S.S. 16 in località Porto d'Ascoli. Si tratta di una torre di difesa a base quadrata del XIV secolo con opera a sporgere costituita da beccatelli e piombatoi. Costituita in muratura a sacco con paramenti esterni ed interni in laterizio, faceva parte del forte ricostruito dalla città di Ascoli dopo il 1348, distrutta poi da Gentile da Mogliano, signore di Fermo.
Chiesa di San Benedetto Martire Il primo insediamento risale all'XI secolo dove sorgeva l'antica pieve di San Benedetto sorta sul sepolcro di San Benedetto martire attorno alla quale, dopo il 1140, venne costrita la cinta muraria. Poco rimane dell'antico sepolcro e del vecchio edificio poiché la chiesa fù modificata ed ampliata alla fine del XVIII secolo su disegno dell'architetto Pietro Augustoni. Interamente in laterizio con facciata con cornici e paraste e timpano in pietra, nella chiesa sono conservate, oltre a reperti, epigrafi e lapidi, diverse altre opere: una pala del 1707 del pittore fermano Ubaldo Ricci relativa all’ultima cena, una pala della Madonna del Rosario di anonimo del XVI secolo e un’altra della Madonna del Carmelo, sempre di anonimo, del XVIII secolo; inoltre il simulacro dell’Immacolata Concezione realizzata nel 1856, un Cristo Morto della seconda metà dell’800 e soprattutto l’altare di San Benedetto martire con reliquie del Santo.
Cattedrale Santa Maria della Marina: Sorta nel 1615, è stata la prima costruzione fuori le mura del borgo antico. Costruita sul litorale deserto lungo la Via Litoranea che dalla Porta Sud conduceva alla spiaggia, fù uno stimolo per la popolazione a scendere in marina. Infatti, nel giro di pochi anni, cominciarono a sorgere dei magazzini rudimentali e casupole in cui i pescatori depositavano gli attrezzi da pesca. Parzialmente distrutta nell'inondazione del torrente Albula del 6 luglio 1898, per i danneggiamenti subiti, fù chiusa al culto e demolita l'anno seguente. Dopo molte vicessitudini la chiesa fù ricostruita e inaugurata nel 1908 grazie anche all'opera di Monsignor Francesco Sciocchetti. È stata insignita nel 2001 del titolo di "Basilica Minore".
Caserma Pontificia: Si trova lungo la S.S. 16 in prossimità dell'incrocio con via Mare, la via principale di Porto d'Ascoli. Edificio fortificato a pianta quadrangolare con corpi d'angolo a "puntone" e chiostro interno a doppio ordine con archi a tutto sesto, la scarpatura di base è bloccata a metà altezza con un cornicione a sezione semicircolare. Portale d'ingresso in pietra con sovrastante stemma in pietra della città di Ascoli. La copertura è con capriate in legno e sovrastante manto di coppi. Chiamata anche "Caserma Guelfa", è popolarmente definita come la "Dogana" per il ruolo che assunse per secoli di ultimo avamposto pontificio prima del Regno delle due Sicilie.
Chiesa di Santa Lucia: Piccola e suggestiva chiesetta rurale, tanto cara agli abitanti di San Benedetto. L'attuale e modesto edificio è stato costruito nel 1785 da Bernardino Voltattorni. Il precedente, probabilmente molto antico, doveva trovarsi nelle vicinanze, e presumibilmente costruito sulle rovine di un antico tempio romano del locale forum o conciliabulum. La chiesetta di Santa Lucia, situata lungo la strada Panoramica, gode di una vista stupenda sulla città. Nel passato era mèta, nel giorno di Pasqua, di pellegrinaggio da parte dei devoti sambenedettesi i quali erano soliti fare un pic-nic nei suoi dintorni.
Monumento al Pescatore: Questa statua è collocata nel punto in cui il lungomare si innesta con il molo sud del bacino portuale e riproduce la tenuta dei pescatori durante le tempeste, quando, per richiamare l'attenzione sul pericolo derivante dalla nebbia incombente sul mare, si servivano della tromba.È opera di Cleto Capponi, artista grottammarese.
Monumento al Gabbiano Jonathan: Questa statua è collocata nel punto in cui il lungomare si innesta con il molo sud del bacino portuale e riproduce la tenuta dei pescatori durante le tempeste, quando, per richiamare l'attenzione sul pericolo derivante dalla nebbia incombente sul mare, si servivano della tromba.È opera di Cleto Capponi, artista grottammarese.
Il Lungomare: nel 1931 su progetto dell'ingegner Luigi Onorati fu realizzato il lungomare che ancor oggi, oltre ad essere una via di comunicazione essenziale, è il centro pulsante della San Benedetto turistica ed è anche divenuto il luogo col quale si identifica l'immagine cittadina, in Italia e anche all'estero. Considerato spropositato all'epoca della costruzione, ha una sede stradale larga complessivamente 30 metri e parte dalla rotonda Giorgini, al termine del centralissimo viale Secondo Moretti, e, nella sua parte più settentrionale, per il ritiro del mare conseguente al continuo ingrandimento del porto, risulta molto arretrato rispetto alla riva del mare.
Conclude nella rotonda Salvo D'Acquisto a Porto d'Ascoli per una lunghezza complessiva di circa 6 km. È costeggiato da lussureggianti giardini, una pineta, campi da tennis, una pista di pattinaggio e un edificio, la "Palazzina Azzurra", storico locale della città, sulla foce del torrente Albula che determina la fine del primo tratto, a sud del quale parte la zona più propriamente turistica, con stabilimenti balneari sulla spiaggia da un lato e ville ed alberghi dall'altro lato della strada. Caratteristica peculiare del lungomare è l'abbondante presenza di palme (in prevalenza Phoenix canariensis e sylvestris) che sono diventate un po' il simbolo cittadino (oggi, tra giardini pubblici e privati e lungo i viali cittadini, si contano un totale di circa 8.000 palme di varie specie) in senso turistico, avendo preso la stessa azienda di promozione turistica il nome di Riviera delle Palme.
Nel 2001 è stata completata la pista ciclabile che costituisce un'unica passeggiata fino a Cupra Marittima, anche se, nel collegamento tra San Benedetto e Grottammare, nell'attraversamento della zona portuale, tra il molo sud e il vecchio stadio "F.lli Ballarin", restano alcuni tratti promiscui e quindi meno fruibili.
La parte sud del lungomare, che arriva fino a Porto d'Ascoli, è stata oggetto di interventi in tempi diversi. Nel 2004 si è dato il via ad un rifacimento radicale che ha visto l'ammodernamento della prima parte del lungomare sud: sono state ampliate sia la zona pedonale che la pista ciclabile.
Poi nel 2007 è stato inaugurato il 2° tratto. Oltre all'area pedonale ed alla pista ciclabile, sono presenti dei "giardini tematici", le "oasi": giardino arido, giardino umido, giardino delle palme, giardino delle rose, giardino della macchia mediterranea.
I materiali scelti sono compatibili con la nuova vocazione del lungomare in modo da far apparire tali tratti veri e propri spazi naturali sul mare, ove sostare per ammirare il panorama, o per l'accesso diretto alla spiaggia. Sul sito ufficiale del Comune è possibile ammirare le foto del nuovo lungomare ed effettuare anche un giro virtuale. È previsto l'ammodernamento dell'ultimo tratto (lungomare Nord) nei prossimi anni.
Il Corso: Lo storico viale Secondo Moretti, situato nel centro città, perpendicolare all'inizio del lungomare nord, è ormai da decenni, il luogo d'incontro della popolazione sambenedettese e dei dintorni. Zona pedonale, recentemente ristrutturato, sede di locali storici della città e di numerose attività commerciali, da alcuni anni è arricchito da una collezione di opere di arte moderna, in particolare sculture, di artisti del calibro di Ugo Nespolo, Enrico Baj, Mark Kostabi, Salvo, Paolo Consorti, Marco Lodola.
La Sentina: Situata a nord della foce del fiume Tronto, è un'area di 200 ettari nella quale sono presenti solo pochissimi edifici rurali e che, nonostante qualche zona coltivata e nonostante i tentativi di bonifica integrali effettuati nel passato, presenta una zona umida di grandissima importanza a livello biologico e aviofaunistico. È indicata come una delle ultime zone umide per la migrazione dell'avifauna, presente tra la foce del Po e il Gargano ed è uno dei rarissimi tratti di spiaggia sabbiosa con retroterra non edificato di tutto l'Adriatico. È ricca di specie vegetali e animali a rischio o sempre più rare sul suolo italiano, e la sua importanza in ottica ambientalista è sempre crescente data la continua antropizzazione di tutte le zone costiere sia delle Marche che del confinante Abruzzo.